ITINERARIO NELLO SRI LANKA

Dopo tanti anni ritorno finalmente nel sud-est asiatico, alla scoperta questa volta della “lacrima dell’India”, l’isola di Sri Lanka (l’“isola risplendente”), la vecchia Ceylon.

 
Se in questo post (https://www.facebook.com/share/p/1B7j2NwLhV/) descrivevo le Azzorre come “un immenso giardino botanico attraversato dalle strade e circondato dall’oceano”, lo Sri Lanka è un’immensa giungla, dove le scimmie si rincorrono sugli alberi ma penzolano anche dai fili della corrente elettrica nelle città e gli elefanti attraversano indisturbati la strada.


Questi gli animali che sono riuscito a vedere nel corso del mio viaggio: elefanti, scimmie (di almeno 2 specie), lucertole dalle labbra blu, buceri, mangusta, varani, vacche, sciacalli, bufali, aquile, pavoni, aironi, martin pescatore, pipistrelli della frutta. E poi i tantissimi cani randagi ai bordi delle strade, spesso malconci, ma mai maltrattati.



Un popolo, quello dei singalesi, che ha subìto diverse dominazioni nei secoli: gli inglesi, i portoghesi, gli olandesi, gli indiani, come testimonia il cambiamento continuo della capitale del paese.
In certi casi sembra di avere un “assaggio” d’India. A tratti la miseria si scorge nella gracilità e bassa statura delle persone, sintomatiche di una passata malnutrizione, ma quella miseria rimane pur sempre dignitosa.


Qui oggi si trovano i fondamenti di un’economia circolare, dove tutto si ricicla, qualunque parte di auto. L’isola è fondamentalmente pulita, ai bordi delle strade tutto può sembrare sgangherato, ma c’è una chiara volontà di mantenere puliti gli ambienti, anche nelle zone non turistiche.


Ma soprattutto quello dei singalesi è un popolo che sorride sempre, accogliente, pacifico, forse inizialmente timido e curioso verso gli occidentali, verso gli europei dalla carnagione chiara, ma immediatamente pronto a salutare, unendo le mani in un gesto di preghiera e dicendo “ayubowan” (un augurio di lunga vita), e a sorridere di fronte al nostro sorriso, o a dondolare simpaticamente la testa (tipico degli indiani) in segno di approvazione di fronte ad una richiesta. Un’isola dove buddisti, induisti, musulmani e cristiani convivono pacificamente.


Un’isola relativamente piccola ma con un concentrato di attrazioni e attività molte diverse che, in ultima battuta, possono ricondursi a tre micro-mondi: 

- quello archeologico-religioso dei templi buddisti, delle stupe e dei monasteri dove i credenti si recano in preghiera portando offerte di ogni tipo (fiori, frutta, riso, soldi), 


- quello naturalistico dell’entroterra con i parchi nazionali in cui partecipare a safari fotografici, le sconfinate risaie e le piantagioni di the, e dove bagnarsi nelle acque dei fiumi (come il fiume che origina dalle altissime cascate di Ramboda), 


- e, infine, quello vacanziero delle coste, dove fare snorkeling, immersioni o surf e crogiolarsi al sole sulla spiaggia fino al tramonto. Un’isola dove è possibile stare tutto l’anno in sandali o a piedi nudi, proprio come fanno gli uomini singalesi, sempre vestiti in camicia, pareo e infradito.


Ecco 20 attività che ho fatto o attrazioni che ho visitato e che non potete perdere in un viaggio di 10 giorni nello Sri Lanka:

1. Osservare dal basso dei suoi giardini l’enorme monolite alto 200 metri e poi salire i 1.200 gradini della Roccia del Leone a Sigiriya, sito archeologico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, per scrutare quindi dall’alto la giungla verde e fittissima che si estende in ogni direzione.


2. Partecipare ad un rito buddista e lasciarsi trasportare dall’adorazione, dalla preghiera e contemplazione dei singalesi per il Bhudda, specie a Kandy, capitale culturale dello Sri Lanka, dove si trova il tempio del sacro dente, la più importante reliquia del Bhudda.


3. Fare snorkeling a Hikkaduwa, nuotando accanto a tartarughe (come avevo già fatto alle Galàpagos), squaletti, murene, pesci di tutti i colori e tutti i colori in un pesce, cercando di non farsi scaraventare dalle forti correnti sulla tagliente barriera corallina (non bella come quella che ho esplorato ad Aqaba).


4. Farsi svegliare la mattina all’alba dallo stridere degli animali sugli alberi: scimmie, uccelli, scoiattoli, pipistrelli, che saltano di ramo in ramo. In particolare, osservare il comportamento delle scimmie, il modo in cui si prendono reciprocamente cura, i litigi, le fughe e contemplare sulle nostre più remote origini.  


5. Salire a bordo di uno scafo e navigare le acque del fiume Madu tra le mangrovie in un safari tra varani e uccelli coloratissimi.


6. Perdersi nel giardino botanico reale di Peradeniya, il più grande dello Sri Lanka, e andare in cerca di lucertole verdi dalle labbra nere da fotografare e di bambù e ficus giganti da abbracciare.


7. Camminare tra le piantagioni di thè (come avevo già fatto alle Azzorre) e sorseggiarlo in una fabbrica, dove acquistare anche alcune varietà alla cannella e al mango, ricordando che lo Sri Lanka è il primo paese produttore di thè al mondo che, verosimilmente, è anche il migliore thè del mondo.


8. Trascorrere tre ore a bordo del treno panoramico che da Nuwara Eliya conduce fino ad Ella, in vecchie ma sempre dignitose carrozze in cui turisti e abitanti locali si mescolano e contemplano dai finestrini e dalle porte sempre aperte il paesaggio, tra risaie e nebbia, quindi attendere il passaggio del treno lungo i binari che transitano sopra il Nine Arches Bridge.


9. Surfare tra le onde dell’oceano indiano a Weligama per un’ora e accorgersi dopo una settimana di essermi rotto due costole.


10. Visitare Galle, vivace ed elegante città olandese con il suo forte e il faro, con le sue ville coloniali, moschee e gallerie d’arte, e cenare a casa di una famiglia locale tra vecchie foto di vita passata e intenso odore di pipì di gatto.


11. Visitare i numerosi tempi buddisti, per osservare la divinità in tutte le dimensioni e posizioni. In particolare, il Royal Rock Temple della città di Dambulla presenta cinque grotte nelle quali sono stati costruiti diversi templi con 150 dipinti e statue di Buddha incastonati nelle rocce e il tempio dorato, con un Buddha dorato alto 30 metri. Oppure ancora ad Anuradhapura, antica capitale dello Stato, dove si trova l’avukana Buddha alto 14 metri, a Mihintale dove si trova una stupa bianca e la statua del Buddha bianco, lo Sri Maha Bodhi, l’albero considerato più antico della terra.



12. Partecipare ad un safari fotografico all’Udawalawe National Park all’alba, alla ricerca di elefanti selvatici (ne sono presenti circa 600), cervi, bufali, buceri e osservare in una grande pozza d’acqua un coccodrillo a pelo d’acqua che smozzica la carcassa di un cerbiatto.


13. Visitare il sito archeologico patrimonio UNESCO di Polonnaruwa, con le rovine del Palazzo Reale e il Tempio di Roccia, che custodisce il Buddha Sdraiato, una statua lunga 15 metri.


14. Gustare (si mangia anche con 1-2 euro a buffet) la “varietà” dei piatti dello Sri Lanka: riso bianco, rosso, condito con uova e verdure, e poi pollo, pesce, noodles, lenticchie al curry, banana al curry, e tante altre spezie, di quella che è per antonomasia l’isola delle spezie.


15. Assaporare in qualunque momento del giorno pezzi e succhi di frutta fresca di mango, cocco, papaya, anguria, ananas.


16. Andare alla ricerca dei tradizionali pescatori che si inerpicano su trampoli conficcati nella sabbia a pochi metri dalla riva.


17. Sopravvivere nell’altra giungla, quella urbana, fatta di un traffico caotico di persone, di scarichi dei bus che rendono l'aria soffocante, di strisce pedonali inutili che rendono una roulette russa l’attraversamento delle strade, di migliaia di tuk tuk di ogni colore che nevroticamente si aggirano per le città e, soprattutto, di sorpassi dei sorpassi dei sorpassi che invadono sistematicamente la corsia opposta e che in più occasioni mi hanno fatto pensare di non farcela…


18. Riflettere, a 20 anni esatti di distanza, sull’immane tragedia dello tsunami, che solo nello Sri Lanka ha provocato oltre 35.000 morti, con l’acqua del mare che ha annientato tutto ciò che incontrava insidiandosi per oltre 5 chilometri oltre la spiaggia, devastando interi paesi, ora in ricostruzione così come la barriera corallina.



19. Mangiare in una tipica capanna in un piatto fatto con una foglia di banana, tutte le prelibatezze cucinate dalle donne, dopo avere triturato e immischiato spezie diverse, e sperare che stomaco e intestino reggano.


20. Assistere ad uno dei pasti a base di latte e foglie di circa una quarantina di cuccioli di elefante orfani, che hanno bisogno di cure prima di ritornare nella natura.


“Sthuthi” (grazie) Sri Lanka!

COSTI PER 3 PERSONE PER 12 GIORNI (inclusi costi di trasferta da/per Milano Malpensa, visti e spese personali): 7.580 €

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