domenica 17 dicembre 2017

Gli Amish: un viaggio nell'Ottocento tra tradizione e integrazione

La prima volta che li ho incontrati mi trovavo nel parco di Elora (Ontario) e devo ammettere che sapevo ben poco di loro. Del resto prima di allora, a parte il modo di vestirsi, non avevano attratto la mia attenzione più di tanto.




In queste due foto sono ritratti di spalle perchè li ho fotografati con la dovuta discrezione, ma anche altre foto successive non sono di buona qualità per la stessa ragione: gli Amish considerano le foto un tabù (seguirà un altro post avente ad oggetto le "persone" e la possibilità di fotografarle).



In America, invece, il mio itinerario di viaggio ha previsto due tappe espressamente dedicate a scoprire qualcosa di più di questa comunità religiosa, misteriosa e tranquilla al tempo stesso.


Pennsylvania. La prima tappa americana è stata presso la Dutch County in Pennsylvania. Il nome si riferisce alle loro origini svizzero-olandesi. Durante questa tappa mi sono limitato a girovagare in auto tra le quieti campagne per vedere dove vivono, di cosa vivono e quali sono le loro abitudini e relazioni con i soggetti estranei alla comunità.



Come già saprete, vivono in maniera molto semplice e non fanno uso delle varie forme di tecnologia (elettricità e motori a scoppio in primis). Ad esempio, per quanto riguarda i trasporti, rifiutano i mezzi a motore, per cui anche gli ultraottantenni puoi vederli tranquillamente andare sotto la pioggia in discesa in una sorta di bici-monopattino...



Il mezzo di trasporto per eccellenza è il classico carretto tutto nero molto caratteristico, se non fosse per quel triangolo rosso che montano dietro (nulla da obiettare sulle ragioni di sicurezza ovviamente).




Così in strada vedi convivere i potentissimi pick-up americani da 450 cavalli con queste carrozze monocavallo...





La loro vita è assai riservata e sono ammesse solo le frequentazioni all'interno della loro comunità, tranne nel periodo adolescenziale (Rumspringa), quando è loro concesso di fare esperienze comuni a quelle di qualunque altro giovane, in modo che possano essere consapevoli di scegliere una vita di privazioni e di rinunciare ad un insieme di agi e piaceri. Non rinunciano quindi ad andare al pub e ad usare il cellulare (che anche se a batteria, dovrà pur sempre essere ricaricato ad elettricità...) come i giovani di oggi.




Ohio. La seconda tappa è stata in Ohio, dove esiste oggi la più estesa comunità al mondo di Amish e in particolare ho visitato Millersburg. Nell'Amish Country è possibile girare ancora in auto e perdersi tra le meravigliose campagne e i terreni gestiti dagli Amish e incontrarli nelle loro attività quotidiane.












Soprattutto è possibile visitare alcune fattorie che mostrano, in modo a tratti folkloristico, il loro vivere quotidiano.




Un'adolescente con il tradizionale vestito da donna: cuffietta bianca nei capelli
(già sposata) e abito color pastello, si occupa degli animali della fattoria




Vecchi arnesi agricoli ancora usati, come l'aratro a mano...
Poichè rifiutano l'elettricità, al posto dei lampadari si trovano delle torcie a batteria...





Portano bretelle e non cinture, la barba lunga ma non i baffi (considerati arroganti perchè usati dai militari), ed un cappello tipico, che viene riposto in un apposito mobiletto.







Pensate che anche le bambole per le bimbe sono prive dei lineamenti del viso, perchè incidere i segni del volto è considerato contrario alle Sacre Scritture. Ciò è vicino a quanto detto sopra in tema di fotografie, considerate un tabù per gli Amish.


Anche se un poco turistico, può essere piacevole un giro nella carrozza, forse il simbolo che li identifica meglio, così scopri, chiacchierando con il cocchiere, che hanno sentito parlare a malapena di una torre pendente in Italia. Del resto, non hanno televisione o internet (rifiutano l'elettricità), leggono solo un settimanale (The Budget) che stampano all'interno della loro comunità e non interagendo al di fuori della stessa, se non per necessità legate al lavoro, è quasi normale che non sappiano nulla del resto del mondo.









Interessante anche la visita alla scuola primaria, dove è possibile capire la formazione dei bimbi Amish, che è basica non solo in forza della loro età ma anche per la semplicità e autenticità cui dovranno ispirare l'intera loro vita.






Il libro di scuolaguida per gli Amish: come imparare a condurre in sicurezza un Buggy (la carrozza chiusa).




Considerata anche la loro parsimonia nell'uso delle risorse, che mi ricorda molto gli ebrei, hanno saputo sfruttare bene l'interesse che il turismo mostra nei loro confronti (basta dare un'occhiata al prezzo dei biscotti prodotti in casa), senza tuttavia snaturare la loro identità. Non rifiutano la tecnologia e la modernità in sè ma l'uso, spesso inefficiente, che ne fa l'uomo. L'intero modello di vita si basa infatti su un principio di efficienza e, da economista, questa è la cosa che apprezzo più di loro, dopo s'intende il principio di sottomissione della donna rispetto all'uomo, ma questa cosa non posso dirla, tanto meno scriverla ;-)







Imperdibile, infine, una visita presso il caseificio Heini's gestito dagli Amish. 




Qui troverete formaggi (e non solo) in tutte le salse, nel vero senso della parola...lo so che per un italiano abituato alla prelibatezza del Parmigiano, della ricotta, della mozzarella e così via, può essere inconcepibile mangiare formaggio condito con le varie spezie e cremine tipiche degli americani, ma alcune proposte sono interessanti e vale la pena provarle. Anche perchè il latte è munto a mano e conservato con metodi naturali, senza usare la refrigerazione (elettricità...).


Soprattutto, c'è una quantità e varietà smisurata di formaggi (oltre 70), ognuno dei quali si può assaggiare (ho visto gruppi di anziani americani oversize braccare uno stand senza fare avvicinare più nessuno...una scena abbastanza triste a dire il vero). Insomma, uscite di lì con il pranzo già fatto e, per onestà ma anche bontà, avrete comprato qualche confezione di formaggio a pezzetti da mangiare in auto nei giorni successivi.


Ho scoperto che esiste anche una trasmissione su Sky dedicata a questa comunità. Nonostante la loro vita semplice, riservata e pacifica e la loro esiguità numerica, in passato sono anche stati perseguitati, il che ha determinato lo spostamento massiccio dalla Pennsylvania all'Ohio. 

Oggi sono tra le popolazioni a maggior incremento demografico del mondo e negli ultimi 20 anni sono più che raddoppiati: nonostante i vestiti delle donne non prevedano cerniere lampo, ogni donna ha in media 6-7 figli.

Dal mio punto di vista, rappresentano un modello di integrazione perfettamente riuscito, perchè a differenza di altre religioni o comunità religiose non sono arroganti. Hanno una forte identità familiare ma non impongono le loro abitudini a nessuno e non chiedono nulla. Infatti, gli Amish pensano che non sia loro dovere diffondere presso altri i principi della loro fede. Cristiani e musulmani dovrebbero riflettere.

Non votano, ma pagano comunque le tasse, non prestano servizio militare, ma civile, sono pacifisti ma in tema di educazione usano le nostre vecchie maniere (scappellotti e quant'altro se necessario). La società civile e le famiglie del mondo occidentale dovrebbero riflettere. Non sempre e non tutto il cambiamento è progresso.

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