Non sono un esperto di superalcolici in generale, nè tantomeno di whiskey e co. in particolare. Ma, del resto, se per conoscere una donna, un'auto o un buon whiskey non bisogna essere un ginecologo, un meccanico o un alcolizzato, vien da se che è possibile apprezzarne le qualità anche senza essere intenditori...Ad ogni modo mi scuso con i cultori di distillati di vario genere per eventuali imprecisioni. Ancora una volta, comunque, non entrerò in tecnicismi e termini che non mi sono propri, ma mi limiterò a sensazioni e qualche foto.
Preciso anche che seguirà in futuro un post meramente alcolico per gli
amanti del vino, mentre non sono previsti post per astemi.
So cosa state pensando, che in fondo la motivazione forte che spinge a visitare una distilleria è che alla fine del tour è prevista un’inebriante
degustazione, quasi sempre da fare a stomaco vuoto e, se ci va bene, ci portiamo a casa anche il bicchierino-souvenir…in realtà, il bello di
queste visite sta in quel mix di odori di legno vecchio e di alcol, nelle mastodontiche botti, negli alambicchi, forni e in tutti quegli strani strumenti che creano un ambiente suggestivo e un’atmosfera carica di storia, tradizione, di piacere, di vissuto.
Incominciamo dall’Irlanda. A circa un’ora di strada da Dublino (ideale quindi anche per una visita nel caso in cui abbiate sopravvalutato le cose da vedere nella capitale irlandese...) si trova Kilbeggan, dove troverete facilmente gli edifici originali della Locke's Distillery.
Si tratta della più antica distilleria a fuoco diretto (autorizzata) del mondo. La storia è molto particolare. Fondata nel 1757, fallita a metà del secolo scorso soccombendo alla competizione dello scotch, e riaperta come museo a metà degli anni '80, visitare gli originali edifici di questa distilleria significa rivivere una parte della storia del whiskey (con la "e"!) irlandese, tra vecchie casse e grandi botti.

Alla cassa all'ingresso troverete una signora di origini siciliane che crede di parlare ancora italiano, ma ahimè è totalmente incomprensibile, ma si apprezza lo sforzo. La visita è solo in inglese ma è fornito un depliant in italiano. A proposito, se vi capita di andarci, guardate un poco chi ha curato la traduzione in italiano della brochure presentativa della cantina…
La visita guidata e il depliant illustrativo permettono di conoscere l'intero processo di produzione, dai tini di macerazione del malto ai vasconi di fermentazione (dove gli operai facevano il bagno per assaggiare e valutare la bontà del prodotto...).

La particolarità del whiskey irlandese sta nel fatto che viene distillato tre volte e il malto viene fatto asciugare in forni chiusi, dalle forme così strane che pare di trovarsi all'interno della fabbrica di cioccolato di Willy Wonka!
E finalmente si arriva al prodotto finito e al momento della degustazione....
Per chi deve guidare è possibile avere degli assaggini pret-à-porter. Non provate però a giocarvi entrambe le carte (bere sul posto e avere i cadeaux) come ho fatto io perchè non ci cascano....
Se volete ritornare sobri prima di mettervi in auto, potete assorbire l'eccesso di whiskey con un ottimo pranzo nella tavernetta di proprietà della stessa distilleria. Piatti semplici ed economici e ambiente familiare.
Se invece desiderate imbarcarvi subito per andare oltreoceano, proseguite.
Il Distillery District di Toronto. A Toronto Downton è possibile visitare un intero distretto dedicato all'impero delle distillerie. Si tratta di un complesso di cinque ettari dove dominano magazzini industriali in affascinanti mattoni rossi, oggi riadattati per ospitare gallerie d'arte, bar e ristoranti di tendenza, studi di artisti e di design, concerti e mostre di vario genere.
I vecchi forni tuttavia svettano ancora, tra un edificio e l'altro, a memoria di un'epoca ormai tramontata.
Su tutte domina la distilleria Gooderham and Worts.
Se reggete ancora l'alcol potete pensare di valicare il confine americano e di entrare nel cuore degli Stati Uniti, lì in un piccolo stato famoso per i suoi cavalli purosangue e per...
Il Bourbon whisky del Kentucky. A Bardstown (una sessantina di chilometri a sud di Louisville) si trova la capitale mondiale del bourbon: pensate che il 90% di tutto il bourbon degli US è prodotto proprio in Kentucky.
Tutte le campagne di questa zona sono circondate da enormi edifici che continuano ad ospitare le grandi macchine per la produzione e le botti per la conservazione del bourbon.
Io ho visitato la distilleria Willet, una distilleria artigianale situata in una proprietà familiare di ben 48 ettari.
Per essere riconosciuto come bourbon, il distillato deve essere invecchiato minimo due anni in botti di quercia.
Quando sarete veramente stanchi di bere, vi consiglio di andare a mangiare alla vecchia taverna in pietra del 1779 Talbott, che ha ospitato anche Abraham Lincoln (nato in Kentucky).
La sensazione complessiva nel visitare una distilleria, anche per un non intenditore, è quella di avere il privilegio di visitare un luogo di grande ricchezza e tradizione, dove il risultato finale di un processo produttivo complesso, delicato e assai affascinante è un insieme di veri e propri gioielli di vario pregio, da consumare lentamente a casa con gli amici.
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