sabato 23 dicembre 2017

Villa Winter: viaggio nella leggenda di un misterioso rifugio nazista

In un viaggio non c'è cosa più bella di scoprire quei posti che non si possono etichettare, perchè sono così avvolti dal mistero e dalla leggenda che non possono fare altro che dare libero spazio all'immaginazione personale. 
E' questo il caso di Villa Winter, un luogo enigmatico che mi ha colpito particolarmente e mi ha lasciato addosso strane sensazioni che voglio condividere con voi. 


Siamo alle Canarie e precisamente a Fuerteventura, probabilmente l'isola più bella dell'intero arcipelago.

La zona a sud di questa isola dalla strana forma stretta e lunga è molto meno turistica della zona a nord, ed è popolata soprattutto da tedeschi che cercano tranquillità e un mare meraviglioso.

Andando ancora più giù verso la strettissima Peninsula de Jandìa, dopo avere superato il centro della vivace Morro Jable ma prima di arrivare al suo porto, sulla destra s'inerpica una strada abbastanza difficile da percorrere che porta a Cofete, un piccolissimo borgo agricolo



E' una strada sterrata fatta di curve strette, dirupi, forte vento, assenza di barriere e... nervi saldi. Per lo più si tratta di percorrere il bordo della caldera, di questa immensa zona vulcanica.



Sul punto occorre ricordare che il noleggio dell'auto non copre i danni eventualmente provocati per avere percorso una strada sterrata, quindi si percorre a proprio rischio e pericolo, anche dal punto di vista economico. Ad ogni modo, almeno in questo caso, è sufficiente andare piano, evitare attentamente buche e grossi massi e dopo circa 40 minuti, tra paesaggi desertici a tratti lunari, arriviamo a destinazione.

Ma quale destinazione? Ciò che stiamo cercando è un podere in stile spagnolo, a quanto pare non del tutto completato, che si può vedere a chilometri di distanza a motivo della sua grandezza, ma soprattutto del fatto che è posizionato esattamente nel nulla....


L'imponente montagna alle spalle, spesso avvolta da nubi, è il Pico de la Zarza , il monte più alto di Fuerteventura (807 m).


Questa grande residenza abbandonata, con tanto di torre come quella di un castello, è stata costruita dall'ingegnere Gustav Winter negli anni '30.





Alcune voci dicono che Gustav Winter volesse trasformare la zona in un'area agricola, ma sembrebbe che a quei tempi non ci fosse neppure una strada per raggiungere la residenza. Oltretutto, non solo è molto grande, ma anche di notevole pregio, il che stona tanto sia con l'intento agricolo sia con l'intera zona che è molto desolata, isolata e non particolarmente fertile e produttiva, visto che è vulcanica, ci troviamo infatti dentro un enorme cratere, parte del quale è sprofondato nell'oceano.

Si parla anche di una base sottomarina con tunnel nella montagna che porterebbero direttamente al mare...

Ma la tesi dominante è quella che la vede legata direttamente al partito nazista. Si tratterebbe di uno dei tanti rifugi che il regime avrebbe fatto costruire per gli alti ufficiali nazisti, tra cui lo stesso Hitler. Si dice addirittura che potesse essere una clinica per interventi chirurgi estetici volta a cambiare i connotati degli esponenti del partito nazista, una volta registrata la loro sconfitta.
Si parla anche di una base intermedia di appoggio per favorire la fuga delle cariche naziste in Sudamerica...

Quale che sia l'origine e la finalità di questo luogo, rimane senza dubbio di grandissimo fascino.

Arrivati a destinazione, lasciamo la nostra Renault Clio, a cui abbiamo già chiesto troppo, prima del "cartello" che segna solo mezzi 4x4 e proseguiamo a piedi verso la villa...



Il paesaggio è desolato e ci sono varie carcasse come questa d'auto che fanno sembrare di trovarsi sul set di uno di quei film americani di genere catastrofico.


L'accoglienza non è delle migliori...un cane di grossa taglia simil-rottweiler abbaia con furore e ci viene incontro...mi fermo e mando in avamposto un quartetto di francesi per comprendere la reazione del cane, il quale dopo aver ripreso a spolpare un osso di capra non pensa più a noi. Ci guardiamo tuttavia dal passare vicino alla bestia e raggiungiamo finalmente l'ingresso della villa.

Un signore assai anziano (Paco Fumero), senza denti e con alcune restrizioni cognitive, a dire il vero secondo me più legate al vivere isolati in quel luogo in condizioni precarie che all'età, è seduto davanti la porta proprio sotto un cartello che ricorda di dovere donare un'offerta prima di entrare. Saluto, lascio 5 € ed entro. L'uomo non accenna neppure una smorfia. Chissà da quanti anni è parcheggiato lì.

La parte visitabile della villa è molto più piccola, purtroppo, rispetto alle sue dimensioni. Gli esterni permettono di godere di un'ottima vista sull'oceano.


Il patio spagnolo all'interno è decorato invece in modo piuttosto kitsch.





Se gli esterni sono kitsch, gli interni sono ancora più naif...si tratta di un goffo tentativo di arredarla ad uso turistico, tra oggetti tradizionali di uso agricolo e marinaresco e pezzi vintage, incluso un motorino anni '80, con una spruzzata finale di palloncini per dare un tocco di colore...







Dentro incontro anche il guardiano della villa, Pedro Fumero, che è il figlio del signore anziano seduto all'ingresso (ho visto che su google immagini ci sono le foto di Paco e Pedro Fumero, se volete dare un viso a questi nomi). Più che un guardiano, ci spiega essere un occupante abusivo che informalmente ha preso un accordo con il governo di Fuerteventura per mantenere la villa, in cambio di alloggio e di offerte da parte dei turisti.

E credo che il tipo in questione abbia colto bene l'opportunità di cavalcare l'onda leggendaria che avvolge questa villa. Non so quanto sia cazzaro, ma nel suo intento appare convincente...sembra un poco di avere a che fare con quel tipo di colore che nel film di Verdone 'Maledetto il giorno che ti ho incontrato', millanta di conoscere particolari da scoop sulla vita di Jimi Hendrix...il tutto però in un veloce e ammaliante spagnolo.

Dopo il nostro giro solitario, il guardiano ci conduce all'esterno della villa, scendiamo il sentiero che vedete sotto, e sulla destra...


ci mostra una finestra, apparentemente chiusa dalle inferriate, che invece sono facilmente removibili a mano, insieme ad altri infissi... ci mostra quindi come la prima delle due finestre che vedete prima di arrivare ai gradini sia in realtà una via di accesso, più verosimilmente di fuga, ad un tunnel basso che conduce nel ventre della villa...non ci consente di fare fotografie del tunnel o dei paraggi, forse per rendere ancora più misteriosa e carico di veridicità il suo racconto...


All'esterno noto una piattaforma per l'atterraggio di elicotteri...tutto molto strano visto che nella zona abiteranno non più di una decina di persone. Del resto, se fosse per soccorrere surfisti a mare, l'elicottero potrebbe tranquillamente atterrare direttamente nell'ampia spiaggia. 


A proposito, se cercate ancora più suggestione e volete ulteriormente mettere alla prova lo chassis dell'auto a noleggio, allora potreste scendere giù fino al mare a Playa de Cofete, avendo cura sempre di scansare buche e pietre. 


Inserita nel parco naturale di Jandìa, a playa de Cofete non troverete davvero nessuno, o tutt'al più qualche esperto ed impavido surfista (quando sono andato io non ne ho visto nemmeno uno). Questa lato dell'isola infatti è esposto alle fortissime correnti oceaniche e fare il bagno è davvero rischioso.


Se poi al cielo grigio e al vento accecante, al fragore delle onde impetuose e all'assenza di altre persone, sommate la presenza di un cimitero sulla spiaggia le cui lapidi sono quasi totalmente coperte dalla sabbia, avrete completato il quadretto di mistero che avvolge l'intera zona... 


Questo cimitero marino ha un ingresso in pietra ma in realtà è possibile entrare semplicemente alzando una gamba e scavalcando il muretto, già basso a causa della sabbia che ha rialzato il livello a terra. Le lapidi sono senza nome, e si dice siano sepolti i detenuti che hanno costruito la strada che collega Cofete a Morro Jable.




La scena è surreale: mare, montagne, cimitero e siete soli. 


Ma solo apparentemente perchè non appena volgerete le spalle al mare, lì dietro di voi c'è lei, Villa Winter con i suoi misteri che da oltre 80 anni nessuno è riuscito ancora a svelare...e vi guarda, silenziosa, maestosa, imperterrita.

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